La UNI ISO 11226 è la nuova norma internazionale per la valutazione delle posture statiche di lavoro. È entrata in vigore in Italia il 2 giugno 2019 e stabilisce raccomandazioni di tipo ergonomico, che si aggiungono a tutte le altre disposizioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
La sicurezza è qualcosa che va oltre l’adozione di dispositivi e misure a tutela della salute della persona. Sicurezza è anche benessere nell’ambiente lavorativo ed è qui che l’argomento si espande fino a comprendere tutti gli aspetti ergonomici. Quando parliamo di ergonomia, parliamo di una scienza multidisciplinare che mette in relazione le caratteristiche fisiche e cognitive del lavoratore con gli strumenti per svolgere la sua mansione e con il contesto lavorativo in cui è inserito, che include tutti gli aspetti fisici ma anche sociali e organizzativi.
La UNI ISO 11226 si pone quindi come ulteriore tassello in un quadro già molto articolato.
Cosa prevede la UNI ISO 11226?
La nuova norma fornisce una guida utile a fare la valutazione delle posture statiche di lavoro. Le indicazioni contenute nella ISO 11226 sono destinate ai tecnici che si occupano di salute e sicurezza sul lavoro e in particolare a quelli che si occupano di gestire la progettazione o riprogettazione del lavoro e dell’area di lavoro.
Cosa si intende per posture statiche?
Quando un lavoratore mantiene la stessa postura più a lungo di 4 secondi, quella è una postura statica. Le zone, o meglio i distretti, del corpo che sono presi in considerazione nella valutazione delle posture statiche sono:
- la testa,
- il tronco,
- le spalle e la parte superiore delle braccia,
- gli avambracci e le mani,
- le gambe e le ginocchia.
Valutazione in due step con la ISO 11226
La UNI ISO 11226 prevede una valutazione in due passaggi, che ha come obiettivo stabilire se il rischio dovuto al mantenimento di una postura statica è accettabile o meno.
1) Analisi preliminare
Durante l’analisi preliminare, vengono presi in esame alcuni fattori come la posizione da seduti o in piedi, l’eventuale rotazione, flessione o inclinazione di ogni distretto del corpo.
Il rischio viene considerato accettabile nel caso in cui la postura di ogni distretto analizzato sia giudicata come accettabile. In caso contrario, si rende necessaria una seconda fase di analisi.
2) Analisi approfondita
Il secondo step considera anche il fattore tempo. Per ogni distretto e in combinazione con i parametri rilevati nella prima fase, viene individuata una durata limite: se il tempo di mantenimento della postura rientra in quel limite, la postura viene giudicata come accettabile, altrimenti come non raccomandabile.
Se hai bisogno di chiarimenti sulla normativa ISO 11226 e sulla sua applicazione, o cerchi un supporto per la stesura del documento di valutazione dei rischi, siamo pronti ad aiutarti. Contattaci subito.