PFAS è l’acronimo di “sostanze perfluoroalchiliche“, un gruppo di più di 4.700 sostanze chimiche prodotte dall’uomo costituite da catene fluorurate di atomi di carbonio di varia lunghezza.
Questi composti sono stati utilizzati a partire dagli anni ’50 in numerosi prodotti di consumo e applicazioni industriali per aumentare la resistenza alle alte temperature e impermeabilizzare.
La regione Piemonte, con Delibera della Giunta del 14 giugno 2022, fornisce indicazioni in materia di scarico di sostanze perfluoroalchiliche (Pfas), in particolare da indicazioni sull’applicazione delle regole sui limiti di emissione per le sostanze poli- e perfluoroalchiliche (PFAS) negli scarichi in acque superficiali, in conformità con la L.R. 25/2021.
I valori limite stabiliti dalla Regione con l’articolo 74 della L.R. 25/2021 sono coerenti con l’articolo 101, comma 2, del Dlgs 152/2006, che permette alle Regioni di stabilire valori-limite di emissione diversi da quelli dell’allegato 5 alla Parte III.
L’obiettivo è di proteggere le acque dalle PFAS mentre si attende una normativa nazionale.
A chi si applica la norma?
Nel paragrafo n. 3 del testo vengono individuate le categorie di impianti in cui è probabile l’utilizzo e l’emissione di sostanze PFAS negli scarichi in acque superficiali per i quali si rende prioritaria l’attivazione dei controlli allo scarico.
Le categorie di impianti sono:
- impianti soggetti ad AIA e AUA, con riferimento alle categorie di impianti per la produzione e trasformazione di metalli, industria chimica, pretrattamento o tintura di tessili, cartiere, ecc.
- discariche e impianti di gestione rifiuti;
- impianti per il trattamento di acque reflue urbane.
La D.G.R. 14 giugno 2022 n. 60-5220 ha fornito istruzioni operative sull’applicazione dell’articolo 74 della L.R. 25/2021, che ha stabilito valori limite per lo scarico di PFAS in acque superficiali in tutto il territorio regionale.
Le autorità competenti e gli organi di controllo devono seguire queste indicazioni e, in base alle conoscenze tecniche e scientifiche attuali, concentrarsi sugli scarichi a maggiore rischio di presenza di PFAS.
E’ vietato scaricare reflui contenenti PFAS sul suolo e nei primi strati del sottosuolo.
A seguito dell’emanazione della normativa regionale, A.R.P.A. Piemonte ha implementato una rete di monitoraggi mirati alla valutazione dell’attuale stato di contaminazione da PFAS sul territorio regionale. Dai dati si è riscontrata la presenza di PFAS sia nelle acque superficiali che in quelle sotterranee.
In seguito all’indagine di A.R.P.A. Piemonte:
- è chiaro il legame tra le materie prime industriali contenenti PFAS (tra cui l’acqua), la generazione di rifiuti liquidi e di fanghi prodotti dal ciclo produttivo, e il trasferimento, ai depuratori finali e quindi agli scarichi industriali nei corpi idrici superficiali;
- la presenza significativa di PFAS nelle schiume utilizzate per lo spegnimento incendi, che possono essere veicolati nell’ambiente durante le prove antincendio
Cosa devono fare le aziende presenti sul territorio piemontese?
In seguito a tale studio, si richiede principalmente alle aziende con un’Autorizzazione Integrata Ambientale su territorio regionale, di verificare entro il 30/06/2024:
- verifica delle materie prime impiegate e i prodotti per l’individuazione dell’eventuale presenza di PFAS.
- Se tra le materie prime è presente acqua sotterranea (emunta da pozzi) oppure acqua superficiale (derivata da corpi idrici), ad uso industriale (produzione di beni e servizi) o zootecnico/agricolo, eseguire un’analisi dell’acqua;
- Se le prove antincendio vengono effettuate con acque derivanti da pozzi (diversi da quelli utilizzati a fini industriali o potabile), eseguire un’analisi dell’acqua.
Stillab, grazie alla sua esperienza nel campo delle analisi è in grado di determinare le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nelle acque.
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