Formare il personale sulla Sicurezza è il punto focale di ogni azienda; sappiamo tutti infatti quanto sia determinante il ruolo aziendale nella prevenzione, nella riduzione degli infortuni e delle patologie professionali e ambientali.
Per questa ragione, stime confermano che su un valore di 1 Euro investito in prevenzione si ottiene almeno un corrispettivo di 4 Euro in salute.
Nonostante questo, ancora troppe volte la formazione viene svolta esclusivamente al fine di evitare sanzioni, dimenticando che si tratta del più potente strumento per aumentare la consapevolezza dei lavoratori ed abbassare il livello di rischio nel proprio ambiente lavorativo.
La Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione (CIIP) nel 2015 ha ampiamente rivisto il suo documento omonimo, ritenuto basilare sul tema, nell’ambito della formazione sulla Salute e Sicurezza dei lavoratori (SSL).
In particolare l’Ente ha aggiornato le sue linee guida riguardo la formazione, in un contesto lavorativo in evoluzione e che ha subito particolari cambiamenti negli ultimi anni, anche alla luce dell’esperienza maturata nel 2020.
Questo approccio non si esaurisce certo nella visione della formazione dei lavoratori come un mero adempimento formale, bensì inquadra quest’esigenza come centrale e determinante, allo stesso livello di quanto viene investito in termini di tempo e risorse per costruire un Paese maggiormente competitivo.
Lo scopo del documento in particolare riguarda il modo di fare e progettare la formazione, tramite un modello meno burocratico e più coinvolgente, al fine di creare una coscienza informata dei soggetti coinvolti.
Inoltre, viene rimarcato che la formazione debba tener conto non solo dell’attività lavorativa e del luogo in cui si svolge, ma anche delle conoscenze ed esperienze del singolo lavoratore, per definire le sue concrete e specifiche necessità.
In questo contesto, i nuovi punti cardine progettuali della formazione dei lavoratori, sono individuati ed elencati di seguito:
- formare al lavoro sicuro e in salute;
- prendere in esame la variabilità lavorativa, secondo la quale ogni individuo può cambiare molteplici mansioni ed attività lavorative sul suo percorso;
- considerare le mutate condizioni e metodiche di lavoro; nel secolo scorso il lavoro prettamente di gruppo favoriva l’interscambio di informazioni, oggi è sempre più frequente il lavoro di tipo individuale.
- integrare la conoscenza delle conseguenze, che possono presentarsi al di fuori di un’attività in Sicurezza, nell’ambito del cosa può succedere e perché.
La CIIP, che si è premurata inoltre di inserire degli approfondimenti specifici in calce al testo, dettaglia nell’ambito della formazione dei lavoratori alcune proposte di intervento, come le seguenti:
- uniformare la documentazione di tutte le disposizioni applicabili in materia di salute e sicurezza sul lavoro, agevolando l’interpretazione e la definizione di corrette procedure;
- effettuare una revisione del sistema di identificazione dei soggetti formatori specializzati in ambito salute e sicurezza sul lavoro;
- creare un sistema di accreditamento univoco sull’intero territorio nazionale;
- attivare un sistema di controlli efficiente ed efficace, che includa sanzioni in caso di sospensione di accreditamento, oltre a sanzioni amministrative per i soggetti formatori e per i soggetti non autorizzati che svolgono questa attività;
- richiedere al legislatore di intervenire con un chiarimento formale e specifico che riconosca la videoconferenza come modalità di lavoro.
Per implementare un adeguato sistema di formazione dei lavoratori occorre destreggiarsi nella normativa di riferimento. Stillab, ente accreditato sui servizi di formazione, informazione e sicurezza, può aiutare ad impostare e gestire questo ambito.