Gli eventi atmosferici cui assistiamo negli ultimi anni sono sempre più frequenti e di entità elevata.
In questo contesto interi paesi sono esposti al rischio fulminazione, incluse le aziende con i loro dipendenti, strutture, impianti e attrezzature.
Un aspetto differente riguarda invece il rischio elettrico, cui gli operatori in azienda sono esposti costantemente e che si va ad aggiungere a quello sopra esposto.
Entrambi i fenomeni provocano danni, anche gravi. Quindi vediamo nel dettaglio cosa differenzia questi due rischi e quali sono le precauzioni per mettersi al riparo.
IL RISCHIO ELETTRICO
Entriamo nel merito di questo argomento perché l’art.80 del D.Lgs 81/2008 obbliga il datore di lavoro a prendere le misure necessarie per salvaguardare i lavoratori da tutti i rischi di natura elettrica.
Nello specifico per rischio elettrico intendiamo il passaggio della corrente attraverso il corpo umano, la quale determina numerose alterazioni e lesioni, temporanee e/o permanenti.
Gli effetti più frequenti e più importanti che la corrente elettrica produce sul corpo umano sono:
- Tetanizzazione;
- Arresto della respirazione;
- Fibrillazione ventricolare;
- Ustioni
Tutti questi aspetti rientrano nel concetto di “folgorazione”, la quale può verificarsi per contatto diretto, dove la scarica viene trasmessa dalla fonte di energia al soggetto, o indiretto dove la corrente arriva alla persona tramite un conduttore.
IL RISCHIO FULMINAZIONE
Trattando invece il rischio fulminazione, ci riferiamo ad un concetto diverso.
L’art.84 del D.Lgs 81/2008 indica che il datore di lavoro debba provvedere affinché edifici, impianti, strutture e attrezzature siano protetti dagli effetti dei fulmini, con sistemi di protezione realizzati secondo le norme di buona tecnica.
Anche in questo caso c’è un fenomeno diretto, se il fulmine colpisce il soggetto in prima persona o indiretto se quest’ultimo viene raggiunto dalla corrente di ritorno attraverso il terreno.
I danni possono essere più o meno gravi, a seconda dell’intensità del fenomeno, ma per entrambi i tipi di rischio ci esponiamo a possibili cause di morte o danni strutturali irreversibili.
COME PREVENIRE IL RISCHIO?
Lo strumento più efficace è la corretta redazione del documento di valutazione dei rischi.
I fattori da tenere in considerazione riguardano l’attività lavorativa, l’ambiente di lavoro e le fonti di esposizione, come le attività in tensione, quelle all’aperto e in particolare in prossimità di alberi o laghi.
A partire dal 1/06/20 e in seguito all’abrogazione della norma CEI 81-30, la valutazione del rischio fulminazione deve essere eseguita in accordo alla normativa CEI EN 62305-2 e CEI EN IEC 62858.
Per un’adeguata valutazione del rischio elettrico negli ambienti di lavoro, sarà invece necessario seguire le indicazioni rintracciabili nelle norme CEI 11-27 e CEI 50110-1.
A CHI AFFIDARSI?
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