Il 25 giugno 2019 è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea il nuovo regolamento che disciplina in modo ancora più rigoroso la gestione dei Persistent Organic Pollutants. Ma cosa sono gli inquinanti organici persistenti? E perché richiedono una normativa stringente e condivisa a livello internazionale? Vediamolo insieme, prima di parlare delle novità legislative.
Cosa sono i Persistent Organic Pollutants?
I Persistent Organic Pollutants, abbreviati in POP, sono sostanze inquinanti particolarmente pericolose e nocive per la salute dell’uomo e dell’ambiente.
Le sostanze attualmente riconosciute come inquinanti organici persistenti possono essere suddivise in tre categorie:
- pesticidi (aldrin, clordano, clordecone, DDT, dieldrin, endrin, eptacloro, esclorobenzene, esaclorocicloesano, mirex e toxafene),
- prodotti industriali (PCB e PBB ritardanti di fiamma),
- sottoprodotti non desiderati (diossine, furani e alcuni IPA).
Queste sostanze chimiche sono trasportate attraverso le frontiere internazionali e depositate lontano dal luogo di emissione. Persistono nell’ambiente e sono soggette a bioaccumulo attraverso la catena alimentare.
Un primo passo verso la risoluzione del problema è stato fatto il 22 maggio 2001, con la firma della Convenzione di Stoccolma.
Cosa prevede la Convenzione di Stoccolma?
La Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti, sottoscritta da 179 firmatari inclusi i Paesi dell’Unione Europea, stabilisce la fine della produzione, dell’uso e della movimentazione di POP.
L’obiettivo è quello di ridurre al minimo l’emissione di queste sostanze nell’ambiente. E per questo scopo i Paesi che hanno aderito si sono presi l’impegno di sviluppare dei piani d’azione, mirati all’uso di prodotti e processi alternativi.
Il nuovo Regolamento (UE) 2019 /1021
Il nuovo regolamento è in linea con le più recenti modifiche della convenzione di Stoccolma, che fornisce il quadro giuridico globale per eliminare la produzione, l’uso, l’importazione e l’esportazione di inquinanti organici persistenti. Diverse modifiche avvicinano il regolamento alla normativa generale dell’UE in materia di sostanze chimiche, apportando maggiore chiarezza, trasparenza e maggiore possibilità di interpretazioni univoche.
Il più recente Regolamento (UE) 2019/1021 stringe pertanto le maglie della normativa esistente con provvedimenti importanti. Vediamone alcuni.
- La commercializzazione e l’uso dei Persistent Organic Pollutants sono già stati gradualmente eliminati entro i confini dell’Unione Europea. Il nuovo regolamento proibisce la fabbricazione degli inquinanti e riduce al minimo le deroghe.
- Le aziende che possiedono queste sostanze, o materiali contenenti queste sostanze, devono gestirle come se fossero rifiuti. E assicurarsi che vengano smaltiti in modo che i POP siano distrutti in modo irreversibile.
- Il regolamento sancisce l’importanza di identificare e separare alla fonte rifiuti consistenti in inquinanti organici persistenti, ovvero sostanze che li contengono o da essi contaminate, al fine di minimizzare la diffusione di tali sostanze chimiche in altri tipi di rifiuti.
- Sono introdotte alcune indicazioni relative ai codici CER sicuramente coinvolti da questa tipologia di inquinanti e le relative modalità autorizzate di gestione dei rifiuti.
- Trascorsi due anni dall’entrata in vigore del regolamento, i Paesi dell’Unione Europea devono redigere e mantenere un inventario delle sostanze rilasciate nell’ambiente. Inoltre, devono comunicare il loro piano d’azione rivolto a minimizzare le emissioni.
In questo modo, il sistema normativo relativo alla tutela dell’ambiente e dell’uomo dalle sostanze chimiche si fa ancora più stratificato. Naturalmente i nostri tecnici di laboratorio sono a tua disposizione per effettuare tutti i rilievi necessari e valutare le emissioni della tua attività produttiva. Se hai bisogno di chiarimenti e di un supporto concreto, contattaci.