Il 6 settembre 2024 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto legislativo n. 125 per il recepimento della direttiva 2022/2464/EU, meglio conosciuta come normativa CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive).
La normativa CSRD porta importanti innovazioni nel campo della rendicontazione aziendale sulla sostenibilità, con l’obiettivo di promuovere maggiore trasparenza sulle attività delle imprese in ambito ambientale, sociale e di governance (ESG). Questa normativa aggiorna gli obblighi di rendicontazione annuale, sostituendo il decreto legislativo n. 254 del 30 dicembre 2016, che recepiva la direttiva UE 2014/95 sulla Dichiarazione Non Finanziaria (DNF).
Principali Novità della Normativa
La nuova normativa introduce una serie di cambiamenti, tra cui:
- Ampliamento dei soggetti obbligati: L’obbligo di rendicontazione viene esteso a un numero maggiore di imprese.
- Estensione dei contenuti: Oltre alle informazioni ESG legate all’attività dell’impresa, sarà necessario includere l’impatto lungo l’intera catena del valore, sia a monte che a valle.
- Standard comuni: Viene promossa l’armonizzazione delle modalità di rendicontazione tramite l’utilizzo di standard comuni europei (ESRS).
- Verifica della conformità: Il bilancio di sostenibilità sarà soggetto a verifiche di conformità per garantire l’accuratezza dei dati.
- Integrazione nella relazione di gestione: Le informazioni sulla sostenibilità dovranno essere incluse nella relazione di gestione annuale.
- Digitalizzazione: Le imprese dovranno pubblicare i dati in formato elettronico europeo (ESEF), migliorando l’accessibilità e trasparenza delle informazioni.
Ambito di Applicazione
L’implementazione della normativa avverrà gradualmente in base alla tipologia e dimensione delle aziende coinvolte. I principali destinatari dell’obbligo di redazione del bilancio di sostenibilità sono:
- Grandi imprese quotate: Con più di 500 dipendenti, obbligate dal 1° gennaio 2024 (per i report del 2025).
- Grandi imprese non quotate: Obbligate dal 1° gennaio 2025 (per i report del 2026).
- Piccole e medie imprese quotate: Obbligate dal 1° gennaio 2026 (per i report del 2027), escluse le microimprese.
- Gruppi extra UE con attività nell’UE: Obbligati dal 1° gennaio 2028 (per i report del 2029).
Una novità rilevante è l’ampliamento della definizione di “piccola e media impresa quotata”, che ora include aziende con un numero medio di dipendenti tra 11 e 250.
Contenuti del Bilancio di Sostenibilità
Il bilancio di sostenibilità dovrà includere:
- La descrizione del modello di business e della strategia aziendale in relazione agli aspetti di sostenibilità.
- Obiettivi di sostenibilità definiti temporalmente.
- Il ruolo degli organi amministrativi nelle questioni di sostenibilità e le competenze richieste.
- Le politiche di sostenibilità adottate dall’azienda.
- Informazioni sui meccanismi di incentivazione legati alla sostenibilità.
- Il processo di due diligence sulla catena del valore e l’identificazione di impatti negativi.
- I principali rischi ESG e le misure adottate per gestirli.
- Indicatori specifici per comunicare le informazioni precedenti.
Standard di Rendicontazione
La normativa richiede che il bilancio di sostenibilità segua standard ESRS definiti a livello europeo dall’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG), garantendo una maggiore uniformità nella rendicontazione tra le imprese.
Attestazione di Conformità
Il bilancio di sostenibilità sarà sottoposto a un processo di attestazione per verificare la veridicità dei dati riportati e la loro conformità agli standard europei. Questa attestazione sarà realizzata da revisori legali o società di revisione contabile. La normativa non prevede la possibilità di affidare l’attestazione a fornitori indipendenti di servizi di conformità, come consentito dalla CSRD.
Digitalizzazione e Accessibilità
Il bilancio di sostenibilità sarà integrato nella relazione di gestione, con modalità e tempistiche di pubblicazione simili a quelle del bilancio finanziario. Le informazioni dovranno essere rese disponibili in formato elettronico (ESEF) e marcate con XBRL per migliorare l’accessibilità. Inoltre, è in fase di sviluppo un Punto di Accesso Unico Europeo (ESAP) per permettere agli interessati di consultare facilmente i dati ESG delle imprese.
Responsabilità e Sanzioni
Il Decreto stabilisce un regime sanzionatorio proporzionale alle violazioni in materia di sostenibilità, concentrandosi in particolare sulle società quotate. Gli amministratori delle aziende coinvolte saranno ritenuti responsabili per eventuali non conformità. Nei primi due anni dall’entrata in vigore della normativa, le sanzioni pecuniarie saranno soggette a limiti massimi per facilitare l’adattamento delle imprese. Per le infrazioni minori, saranno previste sanzioni meno severe, come la pubblicazione di dichiarazioni di rettifica.
Vigilanza
La CONSOB avrà il compito di vigilare sul rispetto degli obblighi di rendicontazione per le società quotate, mentre per le aziende non quotate la supervisione sarà affidata agli organi di controllo interni e al codice civile. Inoltre, la CONSOB e il Ministero dell’Economia e delle Finanze avranno poteri di supervisione specifici per garantire la conformità delle attestazioni di sostenibilità.
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