Il Report di sostenibilità, talvolta denominato anche Bilancio di sostenibilità o Bilancio sociale, è un documento che rappresenta la performance di un’organizzazione in termini ambientali, sociali ed economici, evidenziando l’impegno e l’impatto dell’entità nel contesto della sostenibilità.
Report – Bilancio di Sostenibilità 2023
Report – Bilancio di Sostenibilità 2022
Report – Bilancio di Sostenibilità 2021
Viviamo in un’era in cui le risorse sono sempre più limitate e l’attenzione globale si sta spostando verso la salvaguardia del nostro pianeta e delle comunità in cui viviamo. Le aziende, indipendentemente dalle dimensioni, si trovano ad affrontare una crescente pressione da parte di stakeholder e consumatori, che richiedono una maggiore trasparenza sulle loro pratiche sostenibili. Questa richiesta spesso si traduce in un dilemma: come dimostrare in modo concreto e misurabile il proprio impegno in tema di sostenibilità?
La risposta a questo interrogativo risiede nel Bilancio di sostenibilità. Questo strumento non solo permette alle imprese di monitorare e rendicontare le proprie azioni in materia di equilibrio ambientale, ma funge anche da ponte con il mondo esterno, evidenziando gli sforzi e gli obiettivi raggiunti in tale ambito.
Cos’è il Report di sostenibilità
Il Reporting di sostenibilità, nel contesto del progressivo sviluppo delle responsabilità aziendali a 360 gradi, ha assunto un ruolo cruciale come strumento di rendicontazione e comunicazione.
Nello specifico, offre un quadro preciso delle attività, delle politiche e delle performance di un’organizzazione in relazione ai principi della sostenibilità. Si tratta di un documento trasparente e verificabile, che permette ai vari stakeholder (siano essi azionisti, clienti, fornitori, comunità locali o organismi di controllo) di comprendere e valutare le pratiche sostenibili dell’entità e i suoi impatti concreti.
L’Unione Europea, nel Libro verde della Commissione (2001), dà come definizione del Bilancio sociale: “l’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”.
A tal proposito, andiamo a vedere nel dettaglio le tre dimensioni del Bilancio di sostenibilità: ambientale, sociale ed economica.
Ambientale
Si riferisce all’interazione dell’organizzazione con l’ambiente circostante. Questo comprende la gestione delle risorse naturali, la riduzione delle emissioni, il riciclo dei materiali, la protezione della biodiversità e ogni altra pratica che può influenzare direttamente o indirettamente l’ambiente. In questa sezione le aziende spesso riportano dati relativi al consumo d’acqua, alle emissioni di CO2, all’uso di energia rinnovabile e ad altre metriche correlate.
Sociale
Questa dimensione copre tutte le attività e le iniziative che hanno a che fare con il benessere delle persone sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione. Ciò include, ad esempio, la salute e la sicurezza sul lavoro, la formazione, la diversità e l’inclusione, nonché l’impatto dell’azienda sulla comunità locale e globale.
Economica
È legata al valore economico generato e distribuito dall’entità. Questo aspetto del bilancio mette in luce come l’organizzazione genera reddito, come lo distribuisce (ad esempio stipendi, investimenti e dividendi) e come contribuisce all’economia in senso lato.
Attraverso queste tre dimensioni, il Bilancio di sostenibilità di un’impresa traccia un profilo completo e multidimensionale delle organizzazioni, mostrando come queste interagiscono e si integrano con il mondo circostante in maniera responsabile e consapevole.
Come si fa un Rapporto di sostenibilità
Capire come si redige un Bilancio di sostenibilità è estremamente importante. Inoltre, per predisporre al meglio il documento sono richieste metodologia, competenza e una visione olistica dell’azienda.
Pertanto, la scelta delle linee guida è un passo imprescindibile per fare un buon lavoro. A livello internazionale, le linee guida della Global Reporting Initiative (GRI) rappresentano uno standard di riferimento. Queste offrono una serie di principi e indicatori per rendicontare le prestazioni in termini economici, ambientali e sociali. Vediamoli uno per uno.
- Responsabilità: assumersi la responsabilità delle proprie azioni e delle conseguenze derivanti dalle decisioni aziendali, garantendo un impegno etico e sostenibile.
- Coerenza: assicurare che le informazioni presentate siano coerenti nel tempo e rispecchino fedelmente le attività e i risultati dell’organizzazione.
- Identificazione: riconoscere e indicare chiaramente gli aspetti rilevanti e le aree di impatto significativo per l’organizzazione e i suoi stakeholder.
- Trasparenza e verificabilità delle informazioni: garantire che le informazioni siano presentate in modo chiaro, accessibile e che possano essere verificate da terze parti, se necessario.
- Neutralità: evitare presentazioni fuorvianti, fornendo una rappresentazione equilibrata e imparziale dei fatti.
- Inclusione: considerare tutte le voci rilevanti, garantendo una visione completa e rappresentativa dell’organizzazione e del suo impatto.
- Attendibilità e fedele rappresentazione: assicurarsi che le informazioni siano accurate, veritiere e riflettano genuinamente la realtà operativa dell’organizzazione.
- Competenza e prudenza: avvalersi di professionisti competenti nella redazione del bilancio e applicare un approccio prudente.
- Comparabilità, chiarezza, intelligibilità e omogeneità: presentare le informazioni in modo che siano chiare, facilmente comprensibili e che permettano comparazioni nel tempo o con altre organizzazioni.
- Utilità, significatività e rilevanza: fornire informazioni che siano realmente utili e pertinenti per gli stakeholder, mettendo in luce ciò che è veramente significativo per l’organizzazione e il suo contesto operativo.
Chi realizza il Report – Bilancio di sostenibilità?
Solitamente il Report di sostenibilità viene redatto da un team interdisciplinare all’interno dell’azienda. Questo team potrebbe includere esperti di equilibrio ambientale, rappresentanti dei vari dipartimenti aziendali e, talvolta, consulenti esterni. Questo gruppo di lavoro segue tutte le fasi: la definizione dell’ambito, la raccolta dei dati, l’analisi e l’effettiva stesura del documento.
Chi pubblica il Report – Bilancio di sostenibilità
Infine, della pubblicazione del Bilancio sociale si occupa la Direzione o il Consiglio di Amministrazione dell’organizzazione. Tuttavia, la responsabilità operativa di assicurare che il documento venga correttamente pubblicato e distribuito spesso ricade sul Dipartimento di sostenibilità o CSR (Corporate Social Responsibility) dell’entità, che gestisce e coordina il processo di divulgazione attraverso i vari canali di comunicazione aziendale.
Quando è obbligatorio fare il Report di sostenibilità aziendale
Iniziamo dicendo che il Bilancio di sostenibilità non è obbligatorio per tutti, ma viene visto come un’opportunità per le piccole, medie e grandi imprese per rendere concreto il proprio impegno verso l’ambiente, l’economia e la società.
Tuttavia, se da un lato molte organizzazioni decidono volontariamente di abbracciare questa pratica anche quando non c’è nessuna imposizione, per altre c’è l’obbligo di presentare il Bilancio di sostenibilità. Vediamo chi è tenuto oggi a redigere questo documento e chi lo sarà nel prossimo futuro.
- Enti portatori di interesse pubblico in Italia (dal 25 gennaio 2017):
- Con più di 500 dipendenti.
- Con uno stato patrimoniale più alto di 20 milioni di euro.
- Con un totale di ricavi netti delle vendite superiore a 40 milioni di euro.
Inoltre, con l’introduzione della Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) dal 5 gennaio 2023, il panorama normativo si è evoluto notevolmente, espandendo l’obbligatorietà del documento a una platea più ampia di soggetti.
Dal 2024 infatti, il Report di sostenibilità sarà obbligatorio per tutte le aziende, indipendentemente dall’essere quotate o meno in borsa, con più di 250 dipendenti, un bilancio annuo superiore ai 43 milioni di euro e un fatturato superiore ai 50 milioni.
Timeline dell’obbligatorietà
- Dal 1° gennaio 2024: grandi imprese di interesse pubblico con più di 500 dipendenti.
- Dal 1° gennaio 2025: grandi imprese che superano 2 dei seguenti 3 criteri: €20 milioni di totale dell’attivo, €40 milioni di ricavi netti e 250 dipendenti medi annui.
- Dal 1° gennaio 2026: PMI quotate (escluse microimprese).
- Dal 1° gennaio 2028: società non UE con certi requisiti finanziari e legami nell’UE.
La crescente centralità della sostenibilità nel mondo aziendale si riflette chiaramente in questi obblighi, testimoniando l’importanza di una trasparenza e responsabilità sempre maggiori nel business moderno.
Inoltre, presentare tale documento significa mostrarsi consapevoli e responsabili nell’adeguarsi al rispetto dell’ambiente e consolidare un’immagine aziendale attenta e affidabile agevola anche l’accesso al credito.
Vantaggi del Report – Bilancio di sostenibilità
Analizziamo, dunque, i principali vantaggi derivanti dalla redazione di questo importante documento.
- Credibilità e reputazione: pubblicare un Bilancio sociale dimostra trasparenza e impegno. Questo rafforza la credibilità dell’azienda agli occhi degli stakeholder, migliorandone la reputazione sul mercato.
- Fidelizzazione degli stakeholder: che siano clienti, fornitori, investitori o collaboratori, gli stakeholder tendono a privilegiare le aziende che dimostrano un genuino interesse per la sostenibilità e la responsabilità sociale. La presentazione di tale documento può tradursi in una maggiore lealtà e fiducia da parte di queste figure.
- Ottimizzazione delle risorse: analizzando in profondità l’impatto ambientale e sociale delle proprie attività, le aziende possono individuare aree di spreco o inefficienza, ponendo le basi per un’ottimizzazione delle risorse e una riduzione dei costi.
- Rispetto delle normative: in molti contesti normativi, la presentazione di un Bilancio di sostenibilità è diventata un obbligo. Anticipare questa tendenza e adottare prassi corrette può salvaguardare l’azienda da potenziali sanzioni.
- Posizionamento competitivo: in un mercato sempre più saturo, differenziarsi attraverso pratiche sostenibili e responsabili può rappresentare un vantaggio competitivo notevole, attrarre nuovi clienti e aprire le porte a nuove opportunità di business.
- Attrattività per gli investitori: sempre più investitori e fondi d’investimento privilegiano aziende attente alla sostenibilità. Un documento chiaro e dettagliato può attrarre capitali e sostegno da questi attori chiave.
2 Esempi di Report di sostenibilità
Andiamo a vedere alcuni esempi di Bilancio di sostenibilità e delle buone pratiche da tenere a mente per fare business in modo sostenibile per l’ambiente, le persone e la comunità.
Report – Bilancio di sostenibilità Lavazza
Lavazza, multinazionale italiana del caffè, ha dimostrato una particolare attenzione alla sostenibilità già dai primi anni 2000.
Ad oggi, sull’onda delle più recenti evoluzioni, evidenzia le seguenti priorità.
- Parità e uguaglianza di genere: pianificazione di azioni e investimenti per raggiungere la quota del 40% di donne in posizioni manageriali entro il 2030 e ottenere il primo livello della certificazione EDGE per l’uguaglianza di genere in Italia nel 2023.
- Crescita economica e condizioni di lavoro dignitose: impegno costante nell’intera catena di fornitura e commercializzazione del caffè, promuovendo la nascita di nuove imprese e progetti di formazione nei Paesi in cui opera.
- Sostenibilità ambientale: riduzione costante delle emissioni nocive, implementazione di packaging sostenibile e uso responsabile delle risorse energetiche.
Report – Bilancio di sostenibilità OVS
Anche OVS ha a cuore la sostenibilità, in particolare quella che riguarda il settore della moda. Anche nel 2022 si è confermata l’impresa più sostenibile del comparto in base agli indici di sostenibilità del Fashion Transparency Index.
Il suo impegno si articola in più punti.
- Sostenibilità ambientale: utilizzo di materiali innovativi ed ecocompatibili, come l’eco-denim, e fibre da materiale riciclato o naturali certificate OEKO-Tex.
- Sostenibilità sociale: progetti di sviluppo economico e sociale nelle comunità di origine delle materie prime, che hanno previsto anche un aumento dei salari in Bangladesh e una collaborazione con Save the Children.
- Sostenibilità di governance: azzeramento della disparità di salario di genere, promozione del benessere e della crescita professionale dei dipendenti e implementazione di pratiche di lavoro agile.
Questi esempi evidenziano come l’equilibrio ambientale sia sempre più un elemento chiave nella strategia complessiva delle aziende, che mirano non solo al profitto, ma anche a un impatto positivo su ambiente, società e governance. Ogni azione viene monitorata e valutata secondo gli standard GRI, garantendo trasparenza e responsabilità nell’attuazione di pratiche sostenibili.
Software Report di sostenibilità
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Consulenza Report – Bilancio di sostenibilità
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