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ADR: scopriamo la regolamentazione

Pubblicato il 18 Agosto 2020 Categorie Notizie Tag ADR, gestione ambientale, gestione rifiuti

ADR: scopriamo la regolamentazione - corsi di formazione - consulenza - torino - piemonte

Stipulato a Ginevra nel 1957 l’ADR, ovvero l’Accordo europeo relativo ai trasporti internazionali di merci pericolose su strada, è entrato in vigore in tutta Europa a partire del 1968. Questo accordo contiene le disposizioni normative per il trasporto su strada di merci pericolose in merito a imballaggio, fissaggio del carico e contrassegno. A oggi tutti i Paesi dell’UE e il Marocco, la Tunisia e alcuni Stati dell’Asia Centrale hanno sottoscritto questo accordo, ancora valido e per cui bisogna mantenersi sempre aggiornati. Infatti l’ADR è un documento dinamico che si aggiorna ogni due anni.

COSA SONO I RIFIUTI?

I rifiuti e il loro smaltimento sono un argomento sempre attuale, che crea sicuramente confusione. Per questo è utile fare chiarezza e iniziare questa analisi dal principio. Che cos’è dunque un rifiuto?

Secondo il Ministero dell’Ambiente un rifiuto è una sostanza o un oggetto che deriva da attività umane o cicli naturali, il cui detentore decida di disfarsene o ne abbia l’obbligo. Vi è una classificazione dei rifiuti (articolo 184 del d.lgs. 152/2006) che è valida in tutto il territorio nazionale e che divide questi in due categorie principali: rifiuti urbani e rifiuti speciali.

I rifiuti urbani sono quelli prodotti dai cittadini, quelli provenienti dalla pulizia delle strade o delle aree verdi cittadine. I rifiuti speciali sono invece quelli che arrivano da industria, agricoltura, artigianato e dal settore commerciale e dei servizi.

A queste categorie se ne affianca una: i rifiuti ADR, ovvero quei rifiuti pericolosi e non pericolosi che hanno caratteristiche tali per cui devono sottostare alle regole del trasporto per le merci pericolose contenute nell’Accordo ADR.

QUALI SONO I RIFIUTI ADR E COME SI DEVONO COMPORTARE LE AZIENDE PRODUTTRICI?

Per poter essere certi se un rifiuto pericoloso sia soggetto o meno a trasporto ADR, è importante conoscere sia le disposizioni ADR che quelle riguardanti la normativa ambientale. Questo è importante in modo tale che ogni azienda adempia a tutti gli obblighi previsti. Per verificare questo, bisogna compiere questi passaggi:

  1. Caratterizzare il rifiuto
  2. Classificare il rifiuto
  3. Verificare le condizioni per le quali il rifiuto potrebbe essere soggetto ad ADR
  4. Individuare il numero ONU di competenza seguendo le istruzioni dell’ADR
  5. Verificare nell’ADR, capitolo 3.2. tabella A, in funzione del numero ONU individuato, le disposizioni concernenti la materia in oggetto
  6. Verificare attentamente le disposizioni speciali, le quantità limitate e quelle esenti

L’obiettivo dell’ADR è quello di uniformare le norme di sicurezza per il trasporto delle merci e delle sostanze pericolose sulle strade. Perciò, in ogni impresa che produce rifiuti classificabili secondo le norme ADR qualora siano superate le soglie di esenzione, il legale rappresentante è obbligato a nominare uno o più consulenti per la sicurezza, i quali avranno il compito di verificare e suggerire le procedure che riguardano il trasporto e che le operazioni di carico/scarico delle merci pericolose vengano eseguite correttamente.

L’impresa dovrà quindi :

  1. Nominare un consulente ADR;
  2. Analizzare la tecnica del rifiuto per di individuare il corretto numero ONU da attribuire (non vi è una tabella che faccia corrispondere ad un codice CER il numero ONU corrispondente)
  3. Acquistare ed utilizzare imballaggi specifici che abbiano i requisiti imposti dall’ADR
  4. Verificare che il trasportatore sia in possesso dei requisiti e dei mezzi allestiti per il trasporto in ADR
  5. Fornire istruzioni scritte al chi trasporta i rifiuti ADR

Quando è necessario trasportare su strada le merci o i rifiuti pericolosi aziendali è necessario integrare la loro etichettatura con quella conforme alle richieste ADR

  • nel caso dei rifiuti oltre al codice C.E.R. e l’etichetta R il codice ONU e i pittogrammi ADR
  • nel caso delle merci affiancare all’eventuale etichetta CLP il codice ONU e i pittogrammi ADR.

Ma quali sono le categorie ADR?

  • Gas
  • Materie e oggetti esplosivi
  • Perossidi organici
  • Materie tossiche
  • Liquidi infiammabili
  • Materie che a contatto con l’acqua sviluppano gas infiammabili
  • Solidi infiammabili, materie autoreattive ed esplosivi solidi desensibilizzati
  • Materie soggette ad accensione spontanea
  • Sostanze infettanti
  • Materie comburenti
  • Sostanze radioattive
  • Materiali corrosivi
  • Sostanze dal pericolo generico

Per le aziende è fondamentale, dunque, sapere quando e se i propri rifiuti devono viaggiare in ADR. Non adempiere a tutti gli obblighi imposti dalla normativa, non rimanere aggiornati sulle normative in vigore, significa portare inevitabilmente l’azienda a numerosi rischi. Per questo è bene affidarsi ai consigli degli esperti e a uno sguardo esterno che possa aiutare l’azienda a rispettare tutti gli obblighi in materia di ADR.

Stillab, grazie alla sua esperienza e alla professionalità dei suoi dipendenti, offre il servizio di consulenza aziendale esterna nell’ambito dell’ADR. Non esitare a contattarci, saremo felici di risponderti e aiutarti anche in questa circostanza.

Notizie ADR, gestione ambientale, gestione rifiuti

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