Stipulato a Ginevra nel 1957 l’ADR, ovvero l’Accordo europeo relativo ai trasporti internazionali di merci pericolose su strada, è entrato in vigore in tutta Europa a partire del 1968. Questo accordo contiene le disposizioni normative per il trasporto su strada di merci pericolose in merito a imballaggio, fissaggio del carico e contrassegno. A oggi tutti i Paesi dell’UE e il Marocco, la Tunisia e alcuni Stati dell’Asia Centrale hanno sottoscritto questo accordo, ancora valido e per cui bisogna mantenersi sempre aggiornati. Infatti l’ADR è un documento dinamico che si aggiorna ogni due anni.
COSA SONO I RIFIUTI?
I rifiuti e il loro smaltimento sono un argomento sempre attuale, che crea sicuramente confusione. Per questo è utile fare chiarezza e iniziare questa analisi dal principio. Che cos’è dunque un rifiuto?
Secondo il Ministero dell’Ambiente un rifiuto è una sostanza o un oggetto che deriva da attività umane o cicli naturali, il cui detentore decida di disfarsene o ne abbia l’obbligo. Vi è una classificazione dei rifiuti (articolo 184 del d.lgs. 152/2006) che è valida in tutto il territorio nazionale e che divide questi in due categorie principali: rifiuti urbani e rifiuti speciali.
I rifiuti urbani sono quelli prodotti dai cittadini, quelli provenienti dalla pulizia delle strade o delle aree verdi cittadine. I rifiuti speciali sono invece quelli che arrivano da industria, agricoltura, artigianato e dal settore commerciale e dei servizi.
A queste categorie se ne affianca una: i rifiuti ADR, ovvero quei rifiuti pericolosi e non pericolosi che hanno caratteristiche tali per cui devono sottostare alle regole del trasporto per le merci pericolose contenute nell’Accordo ADR.
QUALI SONO I RIFIUTI ADR E COME SI DEVONO COMPORTARE LE AZIENDE PRODUTTRICI?
Per poter essere certi se un rifiuto pericoloso sia soggetto o meno a trasporto ADR, è importante conoscere sia le disposizioni ADR che quelle riguardanti la normativa ambientale. Questo è importante in modo tale che ogni azienda adempia a tutti gli obblighi previsti. Per verificare questo, bisogna compiere questi passaggi:
- Caratterizzare il rifiuto
- Classificare il rifiuto
- Verificare le condizioni per le quali il rifiuto potrebbe essere soggetto ad ADR
- Individuare il numero ONU di competenza seguendo le istruzioni dell’ADR
- Verificare nell’ADR, capitolo 3.2. tabella A, in funzione del numero ONU individuato, le disposizioni concernenti la materia in oggetto
- Verificare attentamente le disposizioni speciali, le quantità limitate e quelle esenti
L’obiettivo dell’ADR è quello di uniformare le norme di sicurezza per il trasporto delle merci e delle sostanze pericolose sulle strade. Perciò, in ogni impresa che produce rifiuti classificabili secondo le norme ADR qualora siano superate le soglie di esenzione, il legale rappresentante è obbligato a nominare uno o più consulenti per la sicurezza, i quali avranno il compito di verificare e suggerire le procedure che riguardano il trasporto e che le operazioni di carico/scarico delle merci pericolose vengano eseguite correttamente.
L’impresa dovrà quindi :
- Nominare un consulente ADR;
- Analizzare la tecnica del rifiuto per di individuare il corretto numero ONU da attribuire (non vi è una tabella che faccia corrispondere ad un codice CER il numero ONU corrispondente)
- Acquistare ed utilizzare imballaggi specifici che abbiano i requisiti imposti dall’ADR
- Verificare che il trasportatore sia in possesso dei requisiti e dei mezzi allestiti per il trasporto in ADR
- Fornire istruzioni scritte al chi trasporta i rifiuti ADR
Quando è necessario trasportare su strada le merci o i rifiuti pericolosi aziendali è necessario integrare la loro etichettatura con quella conforme alle richieste ADR
- nel caso dei rifiuti oltre al codice C.E.R. e l’etichetta R il codice ONU e i pittogrammi ADR
- nel caso delle merci affiancare all’eventuale etichetta CLP il codice ONU e i pittogrammi ADR.
Ma quali sono le categorie ADR?
- Gas
- Materie e oggetti esplosivi
- Perossidi organici
- Materie tossiche
- Liquidi infiammabili
- Materie che a contatto con l’acqua sviluppano gas infiammabili
- Solidi infiammabili, materie autoreattive ed esplosivi solidi desensibilizzati
- Materie soggette ad accensione spontanea
- Sostanze infettanti
- Materie comburenti
- Sostanze radioattive
- Materiali corrosivi
- Sostanze dal pericolo generico
Per le aziende è fondamentale, dunque, sapere quando e se i propri rifiuti devono viaggiare in ADR. Non adempiere a tutti gli obblighi imposti dalla normativa, non rimanere aggiornati sulle normative in vigore, significa portare inevitabilmente l’azienda a numerosi rischi. Per questo è bene affidarsi ai consigli degli esperti e a uno sguardo esterno che possa aiutare l’azienda a rispettare tutti gli obblighi in materia di ADR.
Stillab, grazie alla sua esperienza e alla professionalità dei suoi dipendenti, offre il servizio di consulenza aziendale esterna nell’ambito dell’ADR. Non esitare a contattarci, saremo felici di risponderti e aiutarti anche in questa circostanza.