Dalle falegnamerie alle raffinerie, passando per il petrolchimico e tanti altri settori. Gli ambienti di lavoro in cui è possibile venire in contatto con agenti cancerogeni e mutageni, pericolosi per la nostra salute, sono molti. Da una possibilità così frequente derivano in Italia quasi 6.400 decessi ogni anno, tutti riconducibili a una patologia tumorale causata dall’esposizione al rischio cancerogeno e mutageno sul luogo di lavoro.
6.400 corrispondono a circa il 4% dei decessi per tumore: una stima che accomuna tutti i Paesi industrializzati. Proprio per questo motivo l’Unione Europea si adopera da anni per dare forma a una normativa internazionale sempre più rigorosa, a protezione della salute dei lavoratori.
La Direttiva (UE) 2019/983 si muove in questa direzione. E introduce dei nuovi valori limite rispetto all’esposizione ad alcuni agenti cancerogeni e mutageni.
Quali sono le sostanze cancerogene e mutagene?
Gli agenti chimici che –per inalazione, ingestione o contatto– possono causare neoplasie, vengono definiti cancerogeni. Gli agenti chimici che –con le stesse modalità di interazione– possono causare alterazioni genetiche, vengono detti mutageni.
A livello internazionale esistono numerosi Enti che classificano le sostanze in base al loro rischio cancerogeno o mutageno. A livello nazionale, il sistema di classificazione in vigore è quello dell’Unione Europea. Gli agenti chimici sono suddivisi in categorie in base alla loro pericolosità per la salute dell’uomo, accertata, presunta o sospetta.
Cosa dice la legge sul rischio cancerogeno e mutageno?
Il quadro normativo si compone di una legislazione nazionale e di una legislazione comunitaria che si integrano a vicenda. Per una visione d’insieme ti consigliamo di consultare il riepilogo stilato dall’INAIL dei principali regolamenti a tutela dei lavoratori.
In questo articolo vogliamo concentrarci sulla Direttiva (UE) 2019/983, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea il 20 giugno 2019.
La Direttiva (UE) 2019/983
La nuova Direttiva introduce alcune modifiche alla Direttiva 2004/37/CE.
La disciplina esistente fornisce dei principi guida, in modo che la sua applicazione sia uniforme in tutti gli Stati membri. E prevede un livello coerente di protezione dal rischio cancerogeno e mutageno, attraverso la definizione di valori limite per l’esposizione alle sostanze chimiche.
I valori limite vengono stabiliti in base alle informazioni disponibili. Per questo motivo possono essere modificati e integrati in funzione di dati tecnici e scientifici più recenti. La nuova Direttiva 2019/983 aggiorna la normativa precedente e introduce limiti stringenti in riferimento a:
- cadmio e suoi composti inorganici,
- berillio e composti inorganici del berillio,
- acido arsenico e suoi sali e composti inorganici dell’arsenico,
- formaldeide,
- 4,4′-metilene-bis(2 cloroanilina).
Valutazione del rischio e misure di tutela
Se sei un datore di lavoro, spetta a te la responsabilità di valutare il rischio cancerogeno e mutageno per i tuoi lavoratori. L’esito della verifica dev’essere attestato dal Documento di Valutazione dei Rischi e, a seconda dei risultati, potresti dover adottare misure a protezione della salute e della sicurezza del tuo personale.
Per la tranquillità tua e delle persone che lavorano con te, il nostro consiglio è non sottovalutare la possibilità che anche nel tuo ambiente di lavoro possano esserci agenti chimici pericolosi. Se hai bisogno di chiarimenti o anche di una consulenza per la tua azienda, siamo qui per aiutarti.