A quasi due mesi di distanza dai fatti di Bresso, nel milanese, e dai recenti sospetti di contagio nel Bresciano, parliamo di Legionellosi. Per informare. Per prevenire.
Di che tipo di batterio si tratta?
Esistono ben 61 diverse specie di legionelle, ma fortunatamente solo alcune rappresentano un rischio per la salute umana: di queste, la più nota è sicuramente L. Pneumophila. Trattandosi di batteri ubiquitari ma normalmente diffusi negli ambienti acquatici naturali, la loro diffusione avviene attraverso gli impianti idrici degli edifici, delle piscine, nei ristagni dei serbatoi e delle tubature.
Il contagio
Avviene generalmente tramite le vie respiratorie mediante inalazione, aspirazione o microaspirazione di aerosol, ossia goccioline finemente disperse nell’aria che si possono formare sia spruzzando l’acqua (es. tramite una comune doccia) o tramite l’impatto su una superficie solida. I sintomi si manifestano piuttosto rapidamente (5-10 giorni) sotto forma di polmonite infettiva (legionellosi) e l’infezione può portare a serie complicazioni quali insufficienza respiratoria, shock e febbri altissime, alle quali, nei casi più gravi, può subentrare il decesso.
Come prevenire il contagio
Le attività epidemiologicamente più a rischio sono rappresentate dalle strutture turistico-recettive, dagli stabilimenti termali e dalle strutture sanitarie; tuttavia il rischio sussiste ovunque gli impianti siano caratterizzati da dimensioni medio – grandi.
Poiché il batterio prolifera soprattutto all’interno degli impianti idrici, ad una temperatura fra i 20 ed i 50°C, la presenza di “rami morti” dell’impianto, la scarsa manutenzione delle utenze e condizioni di scarso utilizzo stagionale rappresentano potenziali cause di accumulo dello stesso.
La prevenzione delle infezioni da Legionella si basa essenzialmente:
- sulla corretta progettazione e realizzazione degli impianti a rischio, ossia quelli che prevedano riscaldamento o nebulizzazione dell’acqua. Sono particolarmente vulnerabili gli impianti di condizionamento con umidificazione dell’aria, gli impianti di raffreddamento a torri evaporative, le piscine e le vasche idromassaggio.
- sulla manutenzione e disinfezione degli impianti: per quanto tali misure non garantiscano che un sistema o un suo componente siano privi di Legionella, esse contribuiscono a diminuire la probabilità di una contaminazione batterica grave.
Gli obblighi di legge
Il D.Lgs. 81/2008 richiede espressamente l’attuazione di tutte le misure di sicurezza appropriate per esercitare la più completa attività di prevenzione e protezione nei confronti del rischio di esposizione a Legionella all’interno di qualsiasi ambiente di lavoro.
Le Linee guida per la prevenzione ed il controllo della Legionellosi da parte della Conferenza Stato-Regioni, nella seduta del 7 maggio 2015, ribadiscono l’obbligo di procedere alla valutazione del rischio e alla redazione di un documento di autocontrollo.
Devono essere controllati gli impianti idrici ed aeraulici non sottoposti a monitoraggio da più di un anno; in qualsiasi caso è buona prassi predisporre un piano di controllo, che preveda congiuntamente monitoraggi attuati con frequenza annuale ed interventi programmati di sanificazione degli impianti.
Deve infine essere redatto un Registro degli interventi, ossia un documento riassuntivo che descriva le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria attuati sugli impianti idrici e di climatizzazione.
MANUTENZIONE e DISINFEZIONE: come farle?
Buone pratiche di manutenzione possono essere rappresentate da:
- mantenimento della temperatura dell’acqua fredda a temperature inferiori ai 20°C;
- erogazione dell’acqua calda a temperature costantemente superiori ai 50°C;
- sostituzione programmata dei rompigetto, dei doccioni e dei tubi flessibili di docce e rubinetti;
- svuotamento periodico dei punti di accumulo e asportazione dei depositi.
La disinfezione può essere messa in pratica tramite diversi sistemi che possono essere adottati anche congiuntamente per massimizzarne l’efficacia nei confronti del batterio:
- clorazione: metodo economico ed efficace nel medio periodo, prevede l’immissione di cloro negli impianti per periodi più o meno brevi in funzione della concentrazione applicata;
- disinfezione termica: in questo caso si eleva a 70-80°C la temperatura dell’acqua per alcuni giorni consecutivi, per almeno mezz’ora al giorno, garantendone il deflusso in tutti i punti di erogazione;
- irraggiamento UV: ideale per minimizzare gli effetti avversi su sapore, odore e temperatura dell’acqua determinata dai precedenti sistemi, consiste nell’irraggiare con luce ultravioletta l’acqua in ingresso all’impianto.
Noi di Stillab possiamo aiutarvi
Stillab è in grado di fornire un ampio ventaglio di soluzioni al datore di lavoro che intende affrontare il problema della valutazione del rischio da legionellosi, così come al privato che ritiene opportuno sincerarsi sulle effettive condizioni dell’acqua che utilizza quotidianamente.
I nostri servizi:
- Predisposizione del documento di valutazione del rischio legato all’infezione da Legionella
- Predisposizione dei piani di controllo per il monitoraggio degli impianti idrici e di climatizzazione
- Campionamento di acque ed analisi per la determinazione della presenza di Pneumophila
- Interventi di sanificazione e bonifica degli impianti
Inoltre siamo in grado di effettuare controlli per il monitoraggio di eventuali agenti patogeni aerodispersi presenti negli ambienti di lavoro.
Il personale di Stillab è a completa disposizione per fornire qualsiasi ulteriore informazione desideriate ricevere in merito all’argomento trattato in questo articolo.
I nostri riferimenti
- Laboratorio analisi: sig.ra Erika Bologna
- Consulenza sicurezza nei luoghi di lavoro: geom. Bruno De Santis